di Giacomo Baroffio
Ci sono tanti modi
per mettersi alla presenza della SS. Trinità.
Uno è frequente,
ma assai pericoloso,
frutto di capricci
non sboccia dalla fede.
Anzi, spesso le tensioni si sciolgono
ci si ritrova
imprigionati in noi stessi.
Che fare?
Leggere, studiare, strizzare il cervello?
Per acchiappare al massimo una mosca fastidiosa?
Non ne vale la pena.
È mistero insondabile, ci si può avvicinare
nel silenzio
nella semplicità del cuore
vuoto di sé
per lasciarsi colmare da LUI
Domani andrò a zonzo vicino a qualche giardino
mi ricordo ancora
dove s’intrecciano dei roseti
ridesti dal sonno invernale.
Da lontano mi affascinano i colori
un campionario
traccia degli acquarelli del Creatore
Mi avvicino
non scorgo nessuna radice
ma nel silenzio avverto il Padre nascosto
fino alla rivelazione che di Lui
fa il Figlio con l’esile tronco, le foglie, i fiori:
è la Vita che si fa vedere, toccare
che ci inebria
fino a quando tutto scompare
e il profumo fragrante in un effluvio incontenibile
ci blocca
e ci arrestiamo
a Lui ci abbandoniamo
in Lui sprofondiamo
nell’abisso della Vita
alle altezze vertiginose
lo Spirito
ci unisce al Figlio
il Figlio
ci accompagna al Padre.
O Trinità beata!
Bruder Jakob