“Anch’io festevole corro ai tuoi piè”*
Dalla piana del Meilogu sale sino all’abside della basilica del monastero di San Pietro di Sorres una tradizionale melodia mariana, accresciuta da una seconda voce, cantata in processione dal popolo e accompagnata da una banda musicale piuttosto vigorosa. È l’ora della campana dell’Angelus nel giorno dell’Assunta del 2012. Un’ora rivestita di tinte e armonie particolari in quella natura dolce e scampanellante, piena di poesia pastorale.
Chiari rintocchi di campane si propongono dai campanili delle chiese di Bonnanaro, Borutta, Cheremule, in eco con quelle di Torralba, invitando alla quiete del giorno che sta per finire: iam sol recedit igneus, infunde lumen cordibus (mentre il sole declina, infondi la luce nei cuori), così recita la prima strofa dell’inno dei II vespri della domenica.
Temperie umane e pittoriche, sentimento profondo della natura, luoghi con le loro inconfondibili raffigurazioni e il loro simbolismo, acquarelli e paesaggi sonori che bene esprimono il senso di una vita ispirata dal clima autentico di una natura affascinante e meravigliosamente contraddistinta, quella sera, dall’atmosfera liturgico-musicale del giorno dell’Assunta. Quello slancio di intensissima e devota preghiera, quella eco lontana di un popolo che canta in processione aggiungendo la seconda voce, sono lo specchio di una autentica esperienza religiosa che costituisce “valore”, dato che perviene alla sua piena realizzazione. Quella “seconda voce” aveva tutto il sigillo di una polifonia fortemente espressiva e di grande forza“morale”.
Da qui la decisione di un valente violinista e di un organista liturgico, mentre insieme ascoltavano quei suoni così convinti, di prolungare quello stato d’animo spirituale dopo il canto della compieta monastica effettuando la registrazione di alcuni brevi, ma raffinati pensieri musicali che qui potete ascoltare:
Adagio in mi minore di Arcangelo Corelli (da Sonata op.5)
Cantabile in si minore di Felix Mendelssohn
Studio in la maggiore di Pietro Allori
Nella misteriosa penombra della bella basilica di Sorres la voce del violino, sostenuta dalle armonie organistiche, può far affiorare, durante l’ascolto, ora memorie superstiti di vera fede, ora far riscoprire, nella società del nostro tempo sopraffatta dalle parole e dai rumori, quel raccolto silenzio monastico che schiude le labbra alle lodi divine della notte. Sono in tanti a sentirne la nostalgia e a cercarlo nei luoghi dove ancora lo si può trovare. Più che all’ascolto, questa musica invita l’anima alla fiducia, a espandere il proprio sentimento verso Dio attraverso uno stato d’animo di gioia quieta suscitato dalla vera arte musicale.
*Inizio del ritornello del canto popolare mariano Mira il tuo popolo (1905) Testo e musica di san Guido Maria Conforti (arcivescovo di Ravenna e poi di Parma)
Madonna delle Grazie, o Regina del Meilogu, statua lignea dorata di un artista del sec. XVI, Abbazia benedettina San Pietro di Sorres – Borutta (SS)
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