Nella parrocchia di Gonnesa la solennità dell’Assunzione della Beata Vergine Maria , viene fatta precedere da una processione (la sera prima, 14 agosto) che percorre alcune vie del paese. Non è sicuramente tra le processioni più partecipate se paragonate a quella del Corpus Domini o a quella della Beata Vergine di Tratalias per la quale la popolazione di Gonnesa nutre una particolarissima devozione.
Ma la recita corale del rosario alternato a canti tradizionali eseguiti in tono veracemente popolare da quasi tutti i partecipanti – Immacolata, vergine bella, O bella regina – fa sì che questa peregrinatio Mariae un po’ dimessa sia anch’essa un tenace segno di consolazione e di speranza per tutti gli uomini.
Del resto consolazione e speranza è quanto, oggi più che mai, tutti chiedono, ma è ciò che le persone di fede semplice hanno da sempre domandato alla Beata Vergine.
Questa fede semplice e la fiducia nella Madonna sono state coltivate con perseverante devozione dalla famiglia Allori. Per questo motivo, ancora oggi, il passaggio della “vergine dormiente” davanti a Casa Allori viene accolto con l’esposizione di un quadro raffigurante l’Assunzione di un pittore anonimo (1903), che fu donato alle sorelle Chiarina e Ermelinda da don Allori intorno agli anni ’70 del secolo scorso.
Essendo questa una nuda tela, la cornice che contorna l’immagine “solare” e “gloriosa” viene preparata, sarebbe meglio dire “inventata” ogni anno, con il concorso di più persone che, raccogliendo fiori e arbusti profumati dai loro piccoli giardini consentono, all’ultimo istante, l’allestimento di una cornice veramente naturale e deliziosa.
Se l’anno scorso fu l’asparago selvatico contrappuntato da qualche fiore del giardino di casa Allori e dagli immancabili fiori di melograno a dare un tono campestre alla stanza e al quadro, quest’anno la “spina christi” ha permesso di intrecciare i fiori bianchi e rosa dell’oleandro, del melograno con qualche frutto, e di collocare i girasoli, le rose e gli altri fiori estivi in modo da rendere davvero fulgida la cornice.
La “spina christi”, simbolo del dolore che associa Maria a Gesù, ha fatto da supporto ai fiori estivi che esprimono gioia e amore, speranza e consolazione.
L’immagine del quadro, grazie alla sua luce ineffabile, e così contornata, bene esprime i sentimenti della Chiesa che nella messa del giorno (15 agosto), proclamando come prima lettura un brano dell’Apocalisse (11,19; 12, 1-6,10) ci ricorda la donna vestita di sole e coronata di stelle, in atto di cantare il suo eterno Magnificat perché grandi cose ha operato in lei l’Onnipotente.
Appunti musicali
La messa più solenne composta da don Allori è la Missa Fulgens corona e fu scritta nel 1953, quando il sacerdote –musicista era ancora viceparroco a Gonnesa.
Papa Pio XII – la famiglia Allori ha avuto una particolare venerazione per questo pontefice – aveva promulgato la lettera Fulgens corona l’8 settembre 1953 per indire l’anno mariano universale del 1954 a ricordo della definizione dogmatica dell’immacolata concezione voluta da Papa Pio IX.
Don Allori diede a questa sua importante opera, perciò, il titolo di Missa Fulgens corona.
Nel 2015 ricorre il 30° anniversario della morte di don Allori. Diversi sono i momenti artistico-culturali e spirituali che avranno luogo in diverse città e spazi opportuni. Il più importante di questi spazi sarà quello della cattedrale di Iglesias ove il maestro di cappella per 30 anni svolse il suo ministero.
D’intesa con il vescovo e l’assessorato alla cultura del Comune di Iglesias, l’Archivio musicale dell’Angelo di Milano e l’Associazione artistico culturale “Pietro Allori” di Iglesias promuovono nella cattedrale di Iglesias una veglia musicale (4 agosto ore 20,30) e la celebrazione di una Santa Messa “dei cantori” (5 agosto ore 11,30) per ricordare la figura di don Allori nella ricorrenza della sua consacrazione sacerdotale (5 agosto 1951).
Discussione
I commenti sono chiusi.