A Lui chiedo di seguire dal cielo le vicende di Milano piuttosto difficili come ai tempi in cui il grande biblista è stato il Pastore illuminato della Diocesi meneghina. In questi giorni, tornato a Milano e reduce dall’annuale convegno “Chiesa e Musica” che si svolge a S. Pietro di Sorres (Diocesi di Sassari), ho avvertito l’esigenza di riandare a quell’altare per ricordare un altro grande Pastore della musica liturgica che per oltre 40 anni ha guidato con genio e inimitabile competenza la Cappella musicale del Duomo di Milano: mons. Luciano Migliavacca.
Durante la breve sosta davanti al Crocifisso mi sono ricordato improvvisamente di aver scritto, appena tornato dalla messa esequiale, la mattina del 22 ottobre, un mio ricordo di don Luciano che non ho reso pubblico sul sito dell’Archivio ritenendo che altri avevano, in quel momento, più titolo di me per commemorarlo, come del resto è stato fatto. Ma in questi giorni ho pensato che anche il mio ricordo, seppure un po’ in ritardo, è bene che si aggiunga a quello di quanti hanno già illustrato con fine sensibilità la bella personalità e figura di don Luciano Migliavacca, sacerdote esemplare e raffinato musicista.
“fa’ splendere il tuo volto e noi saremo salvi”
Questo versetto del Salmo 79 costituisce uno dei più bei salmi responsoriali musicati da don Luciano Migliavacca, maestro di Cappella del Duomo di Milano dal 1957 e per 41 anni. Lo scrisse, su mia richiesta, nel 1982 in occasione del primo incontro all’Università Cattolica dei cori a servizio della liturgia della diocesi di Milano per la festa di S. Cecilia. (Incontri che proseguirono per dieci anni). Al termine del convegno che aveva luogo nell’Aula magna dell’Università Cattolica, i cori partecipanti si recavano in S. Ambrogio per cantare la messa prefestiva della II domenica dell’Avvento ambrosiano (che rispetto a quello romano inizia due domeniche prima).
Don Luciano mi inviò il suo manoscritto qualche settimana prima per consentire ai cori partecipanti lo studio dell’ultimo ritornello elaborato polifonicamente e di non semplice esecuzione.
Ho davanti a me quel manoscritto, e oggi che don Luciano è tornato alla casa del Padre, appena rientrato dalla Messa delle sue Esequie, vivo quella partitura come vera pietra miliare della mia riverente amicizia e profonda stima nei suoi riguardi. Da allora, sempre più spesso chiamavo o incontravo don Luciano in viale Gorizia, 5 a Milano. Tali incontri propiziarono la sua partecipazione ai convegni su “Musica e Liturgia” da me organizzati presso il Monastero benedettino di San Pietro di Sorres in Sardegna. Per ben sette anni (dal 1993 al 1999) fu don Luciano a presiedere con insuperabile competenza e straordinario equilibrio quelle settimane di studio musicale liturgico.

Mons. Migliavacca durante uno dei convegni su Musica e Liturgia a San Pietro di Sorres. Nella foto anche l’organista Wilhelm Krumbach, il Maestro Ernesto Gordini e il critico musicale Egidio Saracino
Quel suo magistero, alto e semplice al tempo stesso mi riporta a quel Salmo 79 e a viverlo come espressione sintetica del suo essere stato vero sacerdote, vero musicista di grande cultura e spiritualità raffinatissime. Nel rivestimento musicale del salmo è agevole cogliere quanto don Luciano sia stato “profetico” nell’affidare alla voce solista di un puero cantore, innocente e spontanea, la preghiera di supplica a Dio, pastore d’Israele, che siede sui cherubini, che dimora in mezzo al suo popolo che recita il Salmo…
“Visita la tua vigna”, è questo il tema del Salmo. La Chiesa è il gregge di Cristo, il pastore buono, che non può rifiutare il desiderio di supplica fatta da un cuore semplice e puro come quello di un bambino.
Ecco una delle grandi intuizioni del grande magistero spirituale-musicale di don Luciano: affidare alle voci squillanti e innocenti dei pueri la capacità di interpretare con grande verità i sentimenti e le preghiere più profonde della Chiesa, vigna di Dio (tema del Salmo 79) e Mistero di Cristo.
“Fa’ splendere il tuo volto”…oggi don Luciano vede la luce di quel volto e lo contempla in tutto il suo grande splendore.
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