Quelle rose rosse del giardino e quelle vermiglie ricamate al centro del tavolo nella stanza d’ingresso di Casa Allori, emblema di garbo e raffinatezza poste a sigillo di trame di fili esilissimi in un ricamo creato per interpretare, con l’ago e il filo, il movimento circolare e cadenzato del ballo tondo sardo, hanno affascinato quanti hanno voluto ricordare il genetliaco di don Pietro Allori nella casa in cui è nato.
Una decorazione talmente armoniosa da raggiungere il valore di artigianato assurto, in questa circostanza, ad arte.
La preziosità dei vari disegni ricamati consiste nell’impareggiabile accuratezza dell’esecuzione e nell’alta qualità dei materiali usati da Roberta Argiolas, oltre all’armonia dell’intera composizione.
Altri lavori si trovano già in Casa Allori creati dalle abili e laboriose mani della ricamatrice iglesiente. Il colore bianco dei fili, che si intrecciano quasi mimando una morbida danza, accentua il pazientissimo lavoro e il tempo richiesto per effettuare questa mirabile orditura artistica.
Il centro che contiene le rose si adagia sui petali bianchi realizzati intrecciando mirabilmente tra loro i fili. Veramente una capacità magistrale nell’orditura e nella trama.
Un omaggio spontaneo e simbolico
Le rose, si sa, fioriscono a maggio, che è il mese in cui cantano con la loro voce assai melodiosa gli usignoli, uccellini simbolo di alta musicalità che amano volare di ramo in ramo soprattutto – secondo un’antica leggenda islamica – verso il giardino delle rose poiché avvertono il paradisiaco profumo di questo fiore.
Nel giardino di Casa Allori, una pianta di rose rosse, quasi centenaria – fu piantata nel 1920 – ancora oggi durante il mese di maggio dona una fioritura davvero straordinaria, ed è lì a testimoniare l’amore profondo della famiglia per la Vergine Maria cui, la devozione popolare, associa, tra i tanti fiori, soprattutto le rose.
La rosa è un fiore che da sempre evoca dolci sentimenti di bellezza, di gentilezza, di poesia.
Roberta, con le rose messe a sigillo del suo ricamo, ha voluto rendere omaggio alla elevata sensibilità umana e poetica ancora oggi presente in Casa Allori soprattutto grazie all’arte musicale di don Pietro Allori, l’“usignolo” dal canto dolcissimo e intenso la cui voce è simbolo nel tempo di ammirata creatività musicale, maturata dentro a una profonda armonia familiare.
Tanti sono, ancora oggi, gli aspetti di Casa Allori che si legano al nome di don Pietro, ultimogenito della famiglia, alla memoria e al ricordo della sua fanciullezza, e a quel giardino remoto, dalle rose quasi centenarie, che ha arricchito il suo animo dell’antica devozione religiosa e di quella dei sentimenti integri, ancora oggi, della sua famiglia.
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P. Allori, Deus ti salvet, Maria AP 770 per soli, coro a 4 voci e organo (21 settembre 1969), esecuzione del 1 febbraio 1998 in Cappella S. Cuore dell’Università Cattolica di Milano.
Curiosità: canto finale della Messa dei cantori in ricordo del 30° anniversario della morte di don Allori (Cattedrale di Iglesias 5 agosto 2015)
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