Prima dell’ultimo canto della veglia musicale in ricordo di don Allori nel 30° anniversario della morte, il prof. Primo Viganò, direttore della Schola cantorum di Carate Brianza, ha rivolto al numeroso pubblico presente nella cattedrale di Iglesias le seguenti parole:
In questa veglia musicale siamo stati invitati a compiere un breve cammino spirituale mentre le ombre della sera, a mano a mano, sono diventate sempre più lunghe. Il nostro cuore, tramite la musica, si sente più pacificato prima che la giornata odierna raggiunga il suo esito.
Se è vero, come dice san Benedetto, che ogni giorno ha una sua vita particolare, una sua responsabilità, ebbene oggi, per noi qui riuniti nel ricordo di don Pietro Allori, maestro di cappella per 30 anni in questa cattedrale, questa giornata acquista un sapore davvero particolare di memoria e di speranza.
La musica ascoltata in questa cattedrale – come recita l’inizio dell’ultimo canto che i coristi stanno per intonare, l’inno “Horis peractis undecim” – intende fissare per tutti noi una responsabilità, quella della cura attenta e severa dell’autentica musica sacra.
E, anche attraverso l’ascolto, nasce l’impegno di preservare la musica di don Allori nel tempo e in modo particolare in questo tempio in cui è nata e da cui ha preso ispirazione.
Siamo dunque invitati tutti a cantare: i cantori con la loro voce, e chi ha ascoltato con cuore, l’inno composto da don Allori per la sua cattedrale:
Mesto si muore il giorno,
già la notte discende:
a te, Signore, che domini il tempo,
devoto sale nel vespero il canto.
Nella tua vigna
ha faticato il servo;
ora non puoi negargli
la mercede promessa.
Il tuo servo, don Pietro Allori, ha faticato nella tua vigna, nella sua cattedrale, componendo per essa meravigliose armonie per lodarti. Donagli per questo il premio che gli spetta nell’ultima sera. Amen.
Il canto a tre voci di quest’inno ha rappresentato la sintesi di un clima spirituale assai suggestivo, creato dalla musica che, per quasi due ore, ha colmato lo spazio della bella cattedrale di Iglesias profondamente amata da don Pietro Allori.
Pietro Allori, Horis peractis undecim AP 604 a 3 voci miste, Inno vespertino (1984)
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