Monologhi fotografici di Beatrice Torre, impressioni di mare di Sergio Silanos
e le sonore Vele azzurre di don Pietro Allori
Il mare azzurro celeste di Alghero.
Un’ampia distesa d’acqua mediterranea
con i suoi cieli gloriosi, tanto chiari, immobili,
rilucenti di sole.
Un piacere degli occhi e della “bellezza” delle cose
quando lo si osserva con dovuta attenzione.
Quando lo si osserva “vivendolo”
per fissarlo con l’immaginazione
su una tela o in una istantanea fotografica…
ci sorprende di scoprire questa distesa come un limite,
una barriera che si estende fino all’orizzonte,
come un’immensità onnipresente,
“ossessiva” e meravigliosa.
Una distesa azzurra ancora più sconfinata
se è presente la vela di un’imbarcazione.
Un luogo “storico” che la nostra mente
ci restituisce nelle sue dimensioni antiche
ripresentandocelo, nel nostro immaginario,
come un universo, un pianeta
o in quella sua veste ancor più smisurata:
quella delle crociate e delle flotte di Carlo V e Filippo II.
Durante l’estate in tutto il mediterraneo
è il momento dell’acqua azzurra, calma e lustra come l’olio.
Momento adatto per immaginare la ghirlanda
di piccoli porti addossati alla montagna
che si trovano nelle piccole isole
a misura dei nostri sogni…
Pietro Allori: Vele azzurre AP 957 per chitarra (registrazione: Aula Magna dell’Università Cattolica di Milano – luglio 2000)
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