Il tema liturgico e spirituale del vespro e della luce rivive in ogni cristiano soprattutto alla sera del giorno di Pasqua. La parola, la lucerna, la parola divina, sono i segni della vera luce che alcune pagine di polifonia sacra ci svelano con forza impareggiabile. Tra queste pagine vi è sicuramente il brano Bleib bei uns scritto per sei voci dispari da Joseph Rheinberger (1838-1901), compositore di musica sacra organistica e vocale, che operò soprattutto a Monaco di Baviera. Una polifonia che sembra evocare la luce, con suoni bellissimi prodotti dalle sue numerose dissonanze.
In questo brano, la fine del giorno, la fine della vita, il parallelo tra crepuscolo e morte, la simbologia della luce, diventano luoghi poetici sui quali ogni credente è indotto, grazie alle note toccanti della composizione, alla speranza della vita eterna.
È un canto di purificazione, di festa dell’ansia per la luce, quella vera futura che illuminerà ogni credente dopo la morte.
L’Archivio musicale dell’Angelo propone qui l’ascolto della registrazione live della prima esecuzione effettuata dal Coro dell’Università Cattolica l’8 luglio 1993 come canto finale del Concerto d’Apertura della IX Rassegna Internazionale di Canto Corale nella splendida cornice architettonica gotico-catalana della Cattedrale di Alghero.
Joseph Rheinberger (1838-1901), Abendlied, op. 69 n.3

Cattedrale di Santa Maria di Alghero (Presbiterio e Pulpito)
Suggestiva e pittoresca Alghero è un vivo esempio della persistenza in Sardegna della tradizione spagnola, più particolarmente catalana. Sino ad oggi è riuscita a mantenere pressoché intatte usanze e tradizioni popolari profane e religiose catalane.
L’orma spagnola che si sovrappone all’originaria città dei Doria è piuttosto evidente nelle chiese, strade, case e in alcuni dettagli isolati che trattengono reminiscenze d’ambito spagnolo.
L’influenza della Spagna fu decisiva soprattutto nel campo delle manifestazioni religiose. La bella cattedrale di Santa Maria, grazie alla sua architettura armonica, possente e maestosa, esalta ora i raffinati contrappunti umanistico – rinascimentali, sia le grandi armonie romantiche.
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