Può capitare che nei programmi dei concerti organizzati dalle parrocchie nel periodo natalizio, tra i vari brani, abitualmente tradizionali, cantati con impegno e buoni risultati da coristi amatoriali, un gruppo ristretto di cantori, formatosi sin da giovanissimi in uno di questi cori parrocchiali, per studi e passione coltivati nel tempo per scelta individuale, avvertano l’esigenza di esecuzioni di alto profilo artistico da inserire tra i brani vocali e strumentali preparati dalla stessa corale che li ha formati come cantori.
È quanto è capitato al Gruppo vocale “Parva lux” di Carnate Brianza che nella Chiesa parrocchiale dei SS Cornelio e Cipriano, Sabato 21 dicembre 2019, ha voluto inserire tra i brani natalizi tradizionali cantati dalla corale parrocchiale, alcune vere e proprie preziosità polifoniche dei grandi polifonisti del Rinascimento: Palestrina e William Byrd. (Palestrina: Alma Redemptoris, Benedictus (dalla Missa Lauda Sion) e Agnus Dei De Apostolis); William Byrd: Ave Maria a 5 voci e O magnum mysterium).
Dei brani eseguiti dal raffinato Gruppo vocale della Brianza abbiamo scelto la bellissima Ave Maria di William Byrd.
WILLIAM BYRD gentleman nella Cappella reale
Alcuni cenni sulla straordinaria personalità musicale dell’autore.
La regina Maria amava la musica sacra in latino. In questo ambito Byrd, che era cattolico, fu prospero, esuberante e creativo, componendo parecchi mottetti su testo latino durante tutto l’arco della sua vita. Nel 1605 e nel 1607 pubblicò in due volumi I Gradualia, una raccolta di mottetti per il Proprium delle festività dell’anno liturgico.
Quando Byrd ebbe diciott’anni Maria Tudor morì e le succedette Elisabetta I d’Inghilterra. Questo repentino cambiamento avrebbe potuto farlo uscire dalla corte inglese, sennonché pochi anni dopo Byrd fu nominato organista e maestro del coro della Cattedrale di Lincoln. Elisabetta apprezzava la musica di Tallis e di Byrd.
Byrd visse in un periodo difficile per i cattolici in Inghilterra ma, nonostante le restrizioni per chi era cattolico, applicando la prudenza, poté pubblicare i suoi mottetti su testo latino per la liturgia cattolica, anche grazie al suo grande prestigio come compositore.
William Byrd, compendia la musica inglese dell’età d’oro di quella cultura fiorita durante il regno di Elisabetta I (1558-1603) e di Giacomo I (1603 – 1625). Nella sua professione di organista e compositore di corte ben si riconosce l’atteggiarsi d’un uomo del Rinascimento se si osserva la sua versatile produttività senza pregiudizio: Messe (ordinario e proprio), Mottetti latini, Antifone e canti spirituali, Servizi liturgici anglicani completi e altre composizioni polifoniche, musiche per concerto di strumenti e per tastiera.
Il suo stile è sostanzialmente di origine fiamminga con venature di gusto italiano senza però aderire alla moda, esplosa in Inghilterra dal 1588, del madrigale italiano. Tra i suoi capolavori polifonici vanno menzionati i due libri di Gradualia (I, 1605; II, 1607): collane di brani da tre a sei voci, di parti mobili della messa e dell’Ufficio cattolici (Introiti, Graduali, Alleluia, Offertori, Communio) delle feste principali dell’anno.
Byrd realizza questo suo ampio progetto compositivo con ricercata varietà di tecniche creando brani con vivida efficienza sonora, in un’epoca nella quale nei paesi cattolici sta declinando la composizione per il servizio liturgico.
Un esempio chiaro di questi capolavori sonori è sicuramente l’Ave Maria a 5 voci, l’Offertorio della Messe mariane in uso nel periodo d’Avvento (1605).
Titolo:Ave Maria
Compositore: William Byrd
Numero di voci: 5vv SATTB
Genere sacro: Motetto, Offertorio
Lingua: Latino
Strumenti: Coro a cappella
Prima pubblicazione: 1605 in Gradualia I, no. 14
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