Le esequie del Maestro Enzo Corti
(7 dicembre 2020)
Appena dieci mesi fa, in occasione dell’addio al maestro Italo Mattavelli di Ornago, così ebbi a scrivere:
“Caro maestro e amico,
da quando ti ho conosciuto, al termine delle esequie del m° Gianfranco Spinelli nella chiesa di S. Maria Segreta a Milano – era l’11 gennaio del 1983 – ho sempre cercato, tramite il m° Enzo Corti, tuo grande amico, di avere occasione di vivere quel clima musicale intenso, affascinante e sempre conviviale, che tu insieme ai maestri Angelo Corradini (compositore), Alfredo Cortiana (docente di storia della musica), Enzo Corti e Massimiliano Carraro, docenti come te presso la Scuola civica di musica di Milano, avete sempre coltivato con spontaneità e puntigliosa competenza musicologica. Ricordo sempre il fascino di quelle serate di cultura musicale. Una scuola impagabile!”
Oggi, l’addio è al maestro Enzo Corti, che in questa chiesa ha coltivato sin dagli anni ’50 i suoi ideali musicali lasciandosi guidare dal magistero organistico del maestro Gianfranco Spinelli che divenne titolare dell’organo Balbiani Vegezzi-Bossi di S. Maria Segreta dopo la morte del padre Sante Spinelli (1944). Gianfranco Spinelli negli anni ’70 lavorò a un progetto per un nuovo organo meccanico a tre tastiere, ma non fu allora possibile dare corso alla sua realizzazione. Solo dopo la morte del maestro Spinelli, la parrocchia di S. Maria Segreta affidò al maestro Enzo Corti l’incarico di progettare l’eccellente organo Tamburini a tre tastiere meccanico che dal 1986, grazie al suo organista titolare, il maestro Alessio Corti, diffonde, durante le celebrazioni liturgiche e tramite cicli concertistici di altissimo profilo artistico-culturale, la grande letteratura organistica a Milano.
Diamo l’addio a un uomo gentile ed elegante, a un musicista professionalmente irreprensibile e didatticamente rigoroso, sempre attento a testimoniare e a propagare i grandi valori dell’arte musicale con semplicità e nobiltà d’intenti.
“La vita di un uomo dotato di educazione e di cultura dovrebbe trascorrere dalla musica alla non-musica con la stessa naturale alternanza con cui si passa dal sonno alla veglia”.
Questo aforisma di Novalis ben si attaglia al garbato profilo del maestro Enzo Corti.
Amava l’autenticità nella musica come nelle parole e rendeva omaggio con dovuta misura ora alle persone semplici ora a quelle con un titolo professionale. Andava, almeno una volta all’anno, a visitare le tombe dei maestri di musica defunti di Milano con i quali aveva avuto una certa familiarità.
Non rivederlo più in questa chiesa, sia per i parrocchiani sia per gli amanti della musica d’organo, sarà davvero un’afflizione condivisa e la navata centrale ci apparirà pervasa da un’aura di mestizia.
Il suono dell’organo da lui progettato e la raffinata arte interpretativa di suo figlio Alessio, da questo momento, avranno il compito di ricordarci nel tempo la bella figura umana e artistica del maestro Enzo Corti.
File audio:
J. S. Bach, Contrapunctus I (Arte della Fuga BWV 1080)
Enzo Corti all’organo Balbiani Vegezzi-Bossi della Chiesa di Santa Maria Segreta – Milano
(Postludio alla Messa in memoria dei Defunti 2 novembre 1984)
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