Tra i miei pensieri e ricordi di fine anno di un 2020 davvero difficile, mentre ascolto brani polifonici a cappella di don Pietro Allori, maestro di cappella della Cattedrale di Iglesias dal 1955 al 1985, la mia mente, all’improvviso, corre a ridisegnare il bel profilo umano e intellettuale del prof. Giovanni Pais, amico carissimo e di squisita genuinità nei rapporti sociali e personali.
Docente di lettere in diverse scuole di Alghero, giornalista di alcune testate locali e regionali della Sardegna, si è costantemente adoperato nella promozione di attività culturali e artistico-musicali di rilevante importanza per gli ambiti cui erano state pensate.
Negli anni ’80 del secolo scorso fu Presidente del Coro polifonico Algherese e negli anni ’90 fu coordinatore delle attività ideate dal Centro Studi “Musica e Cultura” della Sardegna per il decennale della morte di don Pietro Allori e in seguito, per i momenti musicali organistici e corali promossi dal Centro Studi presso l’ Abbazia benedettina di San Pietro di Sorres.
Il lascito della sua rilevante testimonianza umana e morale nell’impegno a perseguire le idealità di questi progetti culturali per la Sardegna, è ancora oggi sempre più vivo ed attivo tramite l’Archivio musicale dell’Angelo di Milano, che, a due anni dalla morte, intende ricordarlo soprattutto per quanto egli abbia stimato e contribuito a diffondere l’opera polifonica sacra e didattica di don Allori, del quale, pur non avendo avuto modo di conoscerlo personalmente, riconosceva attraverso la sua musica, quel nobile sentimento di elevazione spirituale e morale che ha dominato costantemente lo zelo e lo spirito del sacerdote-musicista di Gonnesa.
L’amico Gianni Pais aveva una predilezione per la città di Iglesias e per il carattere severo ma anche amabile di questa zona mineraria della Sardegna.
Nonostante la sua più che giustificata passione per la bellezza della sua Alghero e dei suoi dintorni, riconosceva che la bellezza di Iglesias e della sua costa, lo attraeva in modo davvero singolare sino a fargli dire: “Iglesias e questo ambiente mi affascinano, mi sollecitano ad appartenere a questo paesaggio incantevole sia per la bellezza paesaggistica che per quella umana. Una realtà mineraria che ti induce al silenzio e ti porta a considerare quanto le composizioni di don Allori conferiscano un’impronta artistica così elevata a sigillo della vera dignità umana e della bellezza paesaggistica di questa terra. Io mi riconosco profondamente in tanta umanità e in una natura così avvincente e misteriosa. Quel che provo lo capisco ancora di più ascoltando la musica di don Allori”
Pietro Allori, Intermezzo nostalgico AP 1276 (Marta Meloni, chitarra, 2003)
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IGLESIAS
(da Scintille e Polvere di Francesco Mura*)
S’accende di campane la collina
ove l’urbe s’inerpica a scaglioni,
straboccando da cinta ghibellina
guarnita di merlotti e di speroni.
Baluardo la Madonna peregrina
presidia medievali torrioni,
sestieri monumenti e gran fucina
di sempre rinascente Monteponi.
Salmodiano dintorno gaie fonti
ricantano tra lauri puri rivi,
rimbalzano a diadema poggi e monti
festanti di villette fra gli ulivi:
troneggia Salvaterra che dei Conti
petrifica l’antiche glorie ai vivi.
*Francesco Mura, Prete e Poeta sardo
(Domusnovas1916 – Iglesias 1975)
Pietro Allori: Iglesias AP 804, testo di don Francesco Mura – Iglesias 1970
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