Inizia con il flauto che accenna le prime note della cosiddetta “Ave Maria” di Gounod (che è la melodia del Preludio in do maggiore del Primo libro del “Clavicembalo ben temperato” di Johann Sebastian Bach) per proseguire con un ineffabile dialogo (bicinium) tra i fiati dell’orchestra (flauto e clarinetto) cui si aggiunge ben presto un amalgama orchestrale di forte suggestione mistica il cui suono caratterizza man mano un clima di ascetica e devota preghiera densa di sentimento e nobile implorazione.
Soprattutto la seconda parte (Sancta Maria mater Dei) mette in giusta luce la bella voce del soprano Elisabetta Scano che rimane intensa e devota sino all’Amen finale, nonostante la drammaticità dell’evocazione accorata e implorante di impronta pucciniana.
Il direttore Aldo Sisillo, alla guida dell’Orchestra dell’Ente Concerti “Marialisa de Carolis” di Sassari, giustamente ha conferito al brano un andamento calmo e disteso permettendo alla voce del soprano e a quella di tutti gli strumenti dell’orchestra di sviluppare un suono così naturale da caratterizzare la bella composizione sacra di Stefano Garau, come autentica preghiera a Maria, Madre di Dio e avvocata nostra.
È però nostra convinzione, conoscendo l’indole religiosa del bravo compositore di Sassari, che questa preghiera musicale pensata per il teatro, realizzerebbe il suo suono “mistico”, intrinseco alla partitura, anche nella versione per organo e strumenti soprattutto se si pensasse ad una sua esecuzione nelle splendide acustiche della Basilica di San Pietro di Sorres e della Cattedrale di Iglesias, luoghi spiritualmente affettivi del Maestro Stefano Garau.
Orchestra dell’Ente Concerti “Marialisa De Carolis” diretta da Aldo Sisillo – Teatro Comunale di Sassari (Dicembre 2020)
Discussione
I commenti sono chiusi.