La Chiesa oggi ricorda la Natività della Beata Vergine Maria e ne canta la gloria più fulgida, quella di essere la Madre pura, santa ed immacolata di Gesù Cristo. La sua nascita segna l’inizio della nostra salvezza, perché Maria, essendo la via per la quale Gesù viene a noi, è anche la via per la quale noi possiamo risalire a Gesù.
Salve, sancta parens, enixa puerpera regem: qui caelum, terramque regit in saecula saeculorum. (Salve, o Santa Madre di Dio: tu hai generato al mondo l’eterno Re del cielo e della terra)
È l’antifona d’introito del “Proprium Missæ” che si canta nelle Solennità della Natività della Beata Vergine Maria (8 settembre) e della Maternità di Maria (1° gennaio). L’autore del testo è Sedulius, poeta latino del V secolo. Si tratta di due versetti tratti dal “Carmen paschale” (II, 63-64), poema, composto da cinque libri, in cui Sedulius commenta in forma allegorica e simbolica l’antico e il nuovo testamento. Nell’antifona Salve sancta Parens si afferma la maternità regale di Maria esaltando la puerpera che ha dato alla luce il Re.
La melodia gregoriana viene cantata in secondo modo, e si compone di due sole frasi:
A. Salve, sancta Parens, enixa puerpera Regem, B. qui caelum terramque regit in saecula saeculorum.
Ma questa melodia fu adattata al testo solo nel tardo medioevo, ed è quella dell’introito dell’Epifania, Ecce advenit, scelta sicuramente perché il riferimento di Sedulius al Re richiama quel testo. Su Salve all’inizio, si trova una formula melodica che serve normalmente per descrivere la parola Ecce (vedere gli introiti Ecce advenit e In excelso throno) nel contesto di un’acclamazione regale. Non è difficile percepire in questa melodia la maestà e la nobiltà della divina maternità. La struttura melodica del brano è semplice, sviluppata per la maggior parte nel movimento tra la finale (re) e la dominante (fa). La melodia mette in evidenza le parole importanti, Parens, Regem, regit, e unisce i concetti di cielo e terra, caelum terramque. Su in saecula si trova un passaggio di semi-recitativo che si leva da una nota strutturale del modo, brilla su un’altra più in alto, poi ridiscende, per esprimere con fervore e gioia le parole che si riferiscono al regno eterno.
2 File audio: Quella che state ascoltando è l’antifona d’introito Salve sancta Parens alla Messa di sabato 24 agosto cantata dai partecipanti al Convegno di musica liturgica “Chiesa e Musica” 2013 (seconda edizione) presso il Monastero benedettino di San Pietro di Sorres, preceduta da un’improvvisazione organistica su “Salve sancta parens” dell’organista titolare del Duomo di Milano Emanuele Carlo Vianelli. A seguire il Kyrie della Missa “Fulgens corona” tribus vocibus mixtis (comitante organo) di don Pietro Allori, maestro di cappella della Cattedrale di Iglesias.
Nota aggiuntiva
Sul Processionale monastico di Solesmes si trovano i tre celebri responsori dedicati alla Virgo paritura che vengono cantati soprattutto durante i vespri monastici in Francia nella festa della Natività di Maria (8 settembre). Solem justitiae, Stirps Jesse, Ad nutum Domini. Sia i testi che le melodie si distinguono per la loro fresca ispirazione. Sono composizioni che risalgono tutte all’XI secolo. Qui proponiamo il primo dei tre: Solem justitiae cui segue, Virgo sole vestita, laude tratta dai Virginalia, laudes aeternae Virginis Mariae a 5 voci di Gregor Aichinger (1564 – 1628). Brani eseguiti dal Coro dell’Università Cattolica diretto da Angelo Rosso – “IL CANTO di AMBROGIO” Veglia musicale, 7 giugno 2005, Basilica di S. Ambrogio – Milano

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