Nota dell’Archivio musicale dell’Angelo a un anno della scomparsa del maestro Enzo Corti
(30 novembre 2020)
Caro Enzo, maestro e amico,
hai vissuto il tuo tempo terreno lasciando la tua orma di saggezza musicale e di passione autentica per la più sincera amicizia.
Ricordarti significa avere nostalgia di quei momenti sempre pieni di vera tensione artistica e di profonda conoscenza dell’animo umano. Il problema dell’arte musicale nella tua visione coincideva con la sincerità dell’artista: fosse autore o interprete.
All’artista hai sempre richiesto l’espressione più sincera nella semplicità e nella chiarezza, che fosse in sintonia con l’ispirazione compositiva o con lo studio interpretativo coniugato alla personale capacità di riconoscere quei mezzi di espressione propri di ciascuna opera perché frutto di vera sensibilità culturale.
Ai tuoi allievi hai insegnato la rettitudine dello studio, sollecitandoli costantemente a una applicazione musicale che mai tendesse alla ricerca dell’effetto o esteticamente artificiosa, cioè tesa a stupire la critica o il pubblico.
Per questo dicevi loro: “… zio Carlo … piano con le parole critiche quando ascoltate le pagine musicali interpretate da altri … si fa presto a muovere la lingua … ma è ben più difficile proporre una vostra personale concezione che sia interna all’opera che avete ascoltato …”
Per te l’arte organistica è stata davvero una missione, che nel suo duplice carattere di dono e conquista contiene il sostrato intrinsecamente religioso dell’arte.
Sei stato un insegnante e interprete d’organo autorevole per competenza e metodo, umile per l’attenzione all’ascolto delle esecuzioni organistiche cui mai hai cessato di dedicarti. Un esempio impareggiabile.
Un mio ricordo prediletto.
In un tardo pomeriggio di diversi anni fa sei comparso nel mio studio di piazza S. Ambrogio, oggi Archivio musicale dell’Angelo di Milano, per chiedermi una partitura di don Allori: Elevazione pastorale in sol maggiore. L’avevi sentita registrata su un cd.

Poiché tutte le domeniche per tanti anni hai suonato l’organo durante la messa vespertina delle ore 18.30 nella basilica di San Marco a Milano, mi dicesti che durante il tempo di Natale quella melodia pastorale semplice e dolce, nell’atmosfera serale della bella chiesa milanese, avrebbe favorito, durante la comunione, un raccoglimento intimamente spirituale. Quel brano lo eseguisti tante altre volte nella stessa chiesa.
Oggi, l’Archivio musicale di piazza S. Ambrogio propone questa Elevazione pastorale alloriana interpretata da tuo figlio Alessio sull’organo Tamburini della Cappella Sacro Cuore dell’Università Cattolica.
Un commosso ricordo.
Angelo
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