Nelle armoniose melodie pastorali di don Pietro Allori e nella raffinata xilografia di Giovanni Marras, qui sotto, non è difficile cogliere tutta la sensibilità poetica che la Sardegna riserva alle festività del Natale:
L’Elevazione pastorale in sol maggiore, composta nel 1983, è un omaggio sincero alla grande tradizione delle pastorali italiane che si rifà a Girolamo Frescobaldi, Bernardo Pasquini e Domenico Zipoli, mentre l’Andante pastorale, sempre del 1983, sembra dipingere un quadro natalizio musicalmente adagiato nella riposante e arcadica tonalità di fa maggiore.
Ma a proposito dell’interpretazione di questo Andante pastorale sull’organo-cassapanca Oberlinger (Truhenorgel) – che state ascoltando – ci piace far notare come l’organista tedesco, professor Wilhelm Krumbach*, nella seconda parte del brano sia riuscito a cogliere l’intenzione più profonda di don Allori, ossia l’idea di un divertimento musicale suonato da un pastorello sardo, durante una sosta della sua giornata in campagna, con su sulittu o pipiolu – detto anche più comunemente “zufolo di canna”- uno strumento a fiato conosciuto in tutta l’isola e chiamato in maniera diversa a seconda delle zone della Sardegna. Si tratta dell’antichissimo zufolo del pastore che, da sempre, e da bambino, con le proprie mani ne costruisce diversissimi esemplari. Il bellissimo registro flauto di 4’ del piccolo organo portatile tedesco, usato come ‘solo’ dal musicologo di Landau, evoca in maniera straordinaria un’ipotetica melodia natalizia di un pastorello zufolatore nelle campagne sarde.
Un aspetto della vita quotidiana della Sardegna, quello dell’ambiente pastorale, assai caro a don Allori a giudicare dalle diverse composizioni per vari strumenti che egli ha composto: Gregge bianco AP 1268, Pastores AP1444, Passeggio del gregge AP 1510, Nuraghe arcanu AP 1342 per chitarra e Voci pastorali AP 1022, Vigilia di Natale AP 889, Sogno di Natale AP 896, per pianoforte, tanto per citarne alcune.
Biadu! chie ndi gosat su lugore
Beato chi gode di questo chiarore

Natività
In questa Natività (1930) dello xilografo iglesiente Giovanni Marras, le cui opere hanno ispirato significative composizioni musicali di don Pietro Allori, il chiarore (lugore) tenuamente diffuso nello spazio domestico di una cucina della casa di un pastore sardo, ci dà la percezione della dolce luminosità che la nascita di Gesù a Betlemme dona alle menti e ai cuori di ciascuno in ogni angolo della terra.
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