Con la Festa di Pentecoste, lo Spirito Santo è entrato nella nostra vita cristiana. Egli ci traccia un cammino ascensionale per farci vivere ed agire come ci ha insegnato Gesù Cristo e per indurci ad aspirare a cose sempre più perfette.
Alla Pentecoste fa seguito la Festa della SS. Trinità. Questa festa – sintesi di tutte le altre grandi solennità dell’anno – mira a fortificare la nostra fede in Dio, unico per essenza e trino nelle persone.
Tutte le parti della Messa (Introito, Orazione, Vangelo, Offertorio, Prefazio e Dopocomunione inneggiano alla SS. Trinità. L’inizio: ”Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo”, il Kyrie, il Gloria, il Credo, il Sanctus, l’Agnus Dei, la Benedizione finale, sono altrettanti richiami al mistero che Gesù ci ha rivelato: “Andate, istruite tutte le genti battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo”.
In occasione della solenne Festa della SS. Trinità del 2022, l’Archivio musicale dell’Angelo pubblica una registrazione live della Radio di Baviera (1994) del proprium (gregoriano) della Messa della SS. Trinità, delle parti dell’Ordinarium della Missa Papae Marcelli a 6 voci di Giovanni Pier Luigi da Palestrina e della Messa degli Apostoli per organo di Girolamo Frescobaldi.
La notevole rilevanza artistica e di sintesi di un grande impegno musicale sacro testimoniato dal Coro dell’Università Cattolica di Milano appare piuttosto evidente dalla locandina qui sotto pubblicata che bene esplicita le ragioni spirituali e culturali di questa scelta.

«…Il Coro dell’Università Cattolica diretto da Angelo Rosso si distingue sempre per finezza di formazione, nonostante che, come coro universitario, debba patire dolorose fluttuazioni nell’organico e mancanza di tempo. Il fatto che solo la Südwestfunk [Radio di Magonza] si sia assicurata un concerto di questo Coro durante la tournée in Germania [a Birnau, sul lago di Costanza] dimostra ancora una volta come il Bayerischer Rundfunk [Radio di Monaco di Baviera] guardi, in modo inspiegabilmente ristretto, solo alle metropoli di Monaco, Norimberga e Würzburg.»
Il rilievo contenuto in questo articolo di Rainer Herr pubblicato sull’Haßfurter Tagblatt il 15 giugno 1990 forse indusse il Bayerischer Rundfunk a un ripensamento delle proprie politiche, e nel 1994 il concerto del Coro dell’Università Cattolica dedicato alla Missa Papae Marcelli nella basilica di Ebrach* venne appunto registrato dall’emittente tedesca.
*L’abbazia cistercense di Ebrach in Franconia fu fondata nel 1127; nel 1803 la comunità monastica venne sciolta, diventando la chiesa una parrocchia e il monastero, nel 1851, un penitenziario (oggi un riformatorio).

La chiesa, lunga quasi 88 metri, conserva nell’abside e nel transetto l’impianto tardoromanico e gotico, nonché i caratteri tipici dell’architettura cistercense e ciò nonostante le aggiunte, specie all’interno, di epoca barocca. Un’acustica eccellente per l’opera simbolo musicale e liturgico della Controriforma, la Papae Marcelli di Palestrina. Tra gli organi della chiesa: nel coro, due di epoca barocca (1759-60) perfettamente conservati; il terzo. collocato nella balconata all’estremità occidentale della navata centrale e anch’esso barocco, è stato trasformato nel 1901 in un organo romantico. Il restuaro e ampliamento del 1964 da un lato ha recuperato le canne originarie disponibili, dall’altro ha trasformato lo strumento in un organo da concerto di 56 registri, quattro manuali e pedale.
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