Nel primo anniversario della morte di don Allori – marzo 1986 – venne presentata a Milano presso la Cappella Sacro Cuore dell’Università Cattolica, la pubblicazione della partitura dell’opera Le 7 Parole di N.S.G.C. in croce, per iniziativa del Coro dell’Università Cattolica e del Coro polifonico di Carnate. Il direttore del gruppo vocale della Brianza era allora il maestro Anchise Bighi, che, affascinato dalla polifonia sacra del sacerdote-musicista della Sardegna, decise di copiare l’intero manoscritto messogli a disposizione dall’Archivio musicale inedito di don Pietro Allori di Gonnesa.
La sua trascrizione dell’Adoro te devote a 5 voci del 1983 contribuì a divulgare, presso i cori lombardi, quelle armonie che tanto lo colpirono sin dal primo ascolto. Il Coro dell’Università Cattolica di Milano nel dicembre del 1983 realizzò la prima registrazione nella Basilica di S. Ambrogio (vedi Adoro Te devote – P. Allori (alternatim gregoriano). Lo stesso autore ascoltò quella registrazione condividendone l’interpretazione.
Qui proponiamo l’ascolto dell’inno alloriano cantato dall’ensemble vocale “parva lux” di Carnate*.
*NOTA da Archivio Musicale dell’Angelo – Riflessioni in musica per il Giovedì e il Venerdì Santo
“In occasione del Giovedì Santo 2014 ci è gradito pubblicare l’Adoro te devote di don Pietro Allori a 5 voci miste (AP 509), eseguito dal coro “Parva lux” di Carnate durante il tradizionale concerto spirituale in preparazione alla Santa Pasqua organizzato dalla Parrocchia della cittadina della Brianza. Questo ensemble vocale è formato da cantori giovani (sei voci femminili e quattro maschili), alcuni dei quali hanno iniziato la loro esperienza corale nel Coro polifonico della Parrocchia di Carnate guidato negli anni ’80 dal maestro Anchise Bighi e in seguito da Luisa Riva che ancora oggi lo dirige con autorevole competenza.”
La fine della messa “in coena Domini” del Giovedì Santo prevede la reposizione delle sacre specie in un luogo della Chiesa debitamente preparato perché siano adorate fino a tarda notte e conservate per la comunione dell’actio liturgica del Venerdì Santo. Più che un “sepolcro”, come ancora oggi viene considerato, si tratta di una ostensione del tabernacolo che contiene le specie consacrate.
Il solenne “Adoro te devote” di don Allori è un canto di ineffabile adorazione e amoroso abbandono a Gesù nascosto sotto i veli eucaristici e può costituire un momento o atto di fede generosa e una supplica di tenera devozione all’Eucarestia, istituita da Gesù al Giovedì Santo.
Discussione
I commenti sono chiusi.