Nostra Signora del Carmine è uno dei titoli sotto cui viene invocata Maria, madre di Gesù.
Nella tradizione cattolica e carmelitana in particolare, infatti, la Signora del monte Carmelo rappresenta il “fiore più bello del giardino di Dio”, la Vergine purissima che possiede la bellezza di tutte le virtù, il perfetto modello di ogni vita contemplativa e in particolare la premurosa madre, sorella e patrona dei religiosi carmelitani e di tutti i fedeli che si impegnano a “salire il monte del Signore per stare nel suo luogo santo” sotto il segno dello Scapolare, foriero delle speciali promesse di salvezza eterna attribuite dalla tradizione alla stessa Vergine e simbolo di consacrazione a Lei. La sua memoria liturgica è fissata al 16 luglio.
Paolo VI la annovera tra le feste “celebrate da particolari famiglie religiose, ma che oggi, per la diffusione raggiunta, possono dirsi veramente ecclesiali” (Marialis cultus)
Il 2 novembre del 1990, durante il concerto d’inaugurazione del restauro dell’organo napoletano (Thomas De Martino 1758) nella chiesa parrocchiale della Beata Vergine Assunta di Sardara vennero eseguiti dall’organista Wilhelm Krumbach e dal Coro dell’Università Cattolica diretto da Angelo Rosso diversi brani dedicati alla Beata Vergine Maria. Ne proponiamo tre al vostro ascolto:
Domenico Bartolucci (1917 – 2013), Tota pulchra a 4 voci dispari (preceduto dalla versione gregoriana)
Pietro Allori (1925 – 1985), Ave regina coelorum a 3 voci miste AP 603
Johann Sebastian Bach (1685 – 1750), Fuga sopra il Magnificat pro organo pleno BWV 733*
Qui di seguito alcune annotazioni sui brani di quel concerto (Padre Vittorino Joannes o.f.m.)
* La fuga sopra il Magnificat di J. S. Bach è una grandiosa costruzione contrappuntistica sulla prima parte del corale. Dopo varie entrate del tema, alle parti eseguite con le tastiere subentra, ultimo, il pedale con l’intera melodia del Magnificat a “cantus firmus”.

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