Attività

La cena di Emmaus secondo san Luca in due capolavori di Bach e Rembrandt

Johann Sebastian Bach, Bleib bei uns BWV 6 – Collegium Vocale Gent diretto da Philippe Herreweghe

Composta per il Lunedì di Pasqua del 1725, la cantata Bleib bei uns BWV 6 fu eseguita il 2 aprile di quell’anno nella Thomaskirche di Lipsia. Bach era divenuto Kantor nel 1723. Il corale iniziale utilizza il testo evangelico di Luca, capitolo 24, versetto 29, concentrandosi sulla richiesta degli apostoli a Cristo: “Resta con noi, perché si fa sera e il giorno già volge al declino” (Bleib bei uns, denn es will Abend werden, und der Tag hat sich geneiget). In questo momento gli apostoli non hanno ancora riconosciuto nel loro compagno di viaggio Gesù risorto, ma l’invito a fermarsi con loro nel villaggio di Emmaus lascia trasparire una nostalgia, una premonizione forse, di ciò che scopriranno a cena. La struttura del brano iniziale descrive dapprima la tristezza – per il calare del giorno e per la morte di Gesù – con melodie discendenti; poi la sezione fugata del corale esprime ansietà, incertezza, quasi che Bach voglia qui ricordare la parte iniziale del racconto di Luca: l’attesa per il compimento di ciò che Gesù ha profetizzato, il racconto delle donne sull’apparizione del Risorto e la delusione dei discepoli che videro solo il sepolcro vuoto. La reiterazione della supplica, Bleib bei uns, resta con noi, si pone come tratto distintivo dell’intera cantata insieme al tema di Cristo, vera luce, contrapposto all’oscurità del mondo e del peccato.

La cena di Emmaus è un dipinto di Rembrandt che raffigura il medesimo episodio con uno stile realistico unito a una interpretazione mistica. Cristo è raffigurato mentre sta spezzando il pane con un’espressione estatica, nell’istante precedente alla sua scomparsa. Il volto del Messia è circondato, infatti, da una luce mistica che identifica la natura divina e miracolosa dell’evento. Sulla scena, al centro, Cristo siede al tavolo con i due discepoli seduti di lato. Sulla destra, dietro a uno dei discepoli il ragazzo dell’oste tiene in mano un vassoio col cibo. Rembrandt era un artista profondamente religioso. Per realizzare le sue opere studiava, prima, attentamente il soggetto. Per La cena di Emmaus Rembrandt ha deciso di raffigurare il momento in cui i due discepoli riconoscono il Maestro: “Quando fu a tavola con loro, prese il pane, disse la benedizione, lo spezzò e lo diede loro. Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. Ma lui sparì dalla loro vista.” (Lc, 24, 30-31)

Rembrandt Harmenszoon Van Rijn, La cena di Emmaus, 1648, olio su tavola, 68 x 65 cm. Parigi Musée du Louvre.

Pubblicità

Discussione

I commenti sono chiusi.

Inserisci il tuo indirizzo email per seguire questo blog e ricevere notifiche di nuovi messaggi via e-mail.

Privacy e cookies – Informativa per i lettori

Questo sito web è ospitato sulla piattaforma di blogging WordPress.com.
Utilizzando questa piattaforma, gli amministratori, i redattori e gli utenti visitatori sono soggetti alle condizioni espresse dai Termini di Servizio e alla Privacy Policy di Automattic, ciascuno per la sua parte.

La piattaforma fa uso di cookies erogati per fini statistici e di miglioramento del servizio.
I dati raccolti sono visibili solo in forma anonima e aggregata secondo quanto stabilito da WordPress.com, e non si ha accesso ai dettagli specifici di accesso (IP di provenienza, o altro) dei visitatori.

Proseguendo nella navigazione sul sito si acconsente all'utilizzo dei cookies.

Per maggiore approfondimento, per dettagli sui cookies o per bloccarne l'installazione, prendere visione della Informativa sulla privacy e sull'utilizzo dei cookies.

Archivi

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: